L’interesse per la patologia traumatica, l’ortoplastica e la chirurgia della mano mi hanno spinto verso un periodo di soggiorno presso il Ganga Hospital di Coimbatore, in India, centro di eccellenza internazionale per questo tipo di chirurgia, con un’ampia casistica. Qui ho trascorso 6 mesi, da gennaio a giugno 2019.

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Dal novembre 2018 al maggio 2019 ho trascorso un periodo a Barcellona come medico in formazione, frequentando la sala operatoria in occasione degli interventi di chirurgia estetica e ricostruttiva e approfondendo le tecniche microchirurgiche.

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La mia esperienza a Parigi è iniziata nel settembre 2013 e dura tuttora. Credo che basti questo per far capire che mi sono trovato bene. In effetti è così. Soprattutto apprezzo la grande autonomia e la possibilità di fare un’esperienza vasta e articolata. Se ho avuto la possibilità di effettuare tutti i 18 mesi di formazione all’estero durante la specializzazione è stato grazie alla comprensione del mio primario italiano, il prof. Francesco D’Andrea, che si è sempre preoccupato della formazione e dell’autonomia dei suoi specializzandi, lasciandoci liberi di gestire il nostro percorso formativo.

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Dall’aprile 2018 al dicembre dello stesso anno ho trascorso un periodo di formazione a Taiwan, presso il China Medical University Hospital della città di Taichung, che ho descritto durante la sessione PSG International che si è svolta nell’ambito del 68° Congresso Nazionale SICPRE (Palermo, 26-28 settembre 2019). In questo testo troverete le informazioni pratiche, nel caso in cui voleste vivere la stessa esperienza, e una relazione sugli aspetti chirurgici e di studio.

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Ho trascorso a Stoccolma, presso l’Akademikliniken fondata da Per Heden, due mesi, dal gennaio al marzo 2019. In questo periodo, come ho avuto modo di raccontare durante la sessione PSG International che si è svolta durante il 68° Congresso Nazionale SICPRE (Palermo, 26-28 settembre 2019), mi sono dedicata nella stragrande maggioranza del tempo alla chirurgia estetica. Nelle righe qui sotto condivido la mia esperienza e do tutte le informazioni utili per chi volesse partire.

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La giornata tipo a North Kinangop inizia verso le 7.30 del mattino, con la colazione presso la casa delle suore. Il lunedì si tiene un meeting generale a cui partecipano tutti gli specialisti, gli studenti, i tirocinanti e i dirigenti dell’ospedale, tra cui, immancabile, don Sandro. Durante l’incontro vengono presentati gli ingressi del weekend, siano in medicina o in chirurgia, e ci si confronta sulle varie problematiche del reparto e sugli eventuali interventi effettuati in urgenza. Il confronto è libero e le opinioni tra i vari specialisti vengono scambiate in un clima sereno. Terminato il meeting, i medici tirocinanti presenti in chirurgia, guidati dal direttore del reparto, il dott. Philippe, fanno il giro visite di tutti i loro pazienti, giro che spesso si protrae fino all’ora di pranzo. Se non ci sono urgenze, il pomeriggio del lunedì prosegue con l’affollatissimo ambulatorio chirurgico fino a sera. La settimana continua con la seduta operatoria di chirurgia generale e ortopedia il martedì e il giovedì, mentre di ostetrica e ginecologia il mercoledì, salvo urgenze. Il mercoledì e il venerdì sono riservati al giro visite ed all’ambulatorio. I pomeriggi a North Kinangop sono molto tranquilli mediamente; lo specializzando di chirurgia plastica viene chiamato in pronto soccorso, o “casualty”, quando giungono pazienti con ustioni, traumi della mano o condizioni non acute (cheloidi, deformità, patologie della cute in generale). È possibile attivare una sala in urgenza, con infermieri e anestesisti reperibili, o programmare l’intervento chirurgico nei giorni successivi. Si cena presto a North Kinangop. Alle 7.30 infatti bisogna recarsi presso la casa delle suore, dove si mangia tutti insieme: ospiti, sorelle e, ovviamente, don Sandro. La serata si conclude presso la guest house, chiaccherando o guardando RaiTRE alla tv, vicino al caminetto acceso. Nel weekend è possibile andare a visitare gli spettacolari parchi, numerosissimi in Kenya, sempre chiedendo a don Sandro che attiva l’infaticabile ed espertissima guida, Dominique. La missione si articola generalmente in 3 settimane: la prima in cui arriva solo lo specializzando, conosce l’ambiente, raccoglie i pazienti e organizza le sale operatorie della settimana successiva, tenendosi in contatto telefonico con l’Italia. La seconda settimana, un chirurgo strutturato esperto arriva in Kenya e tutti i giorni, una delle 4 sale è dedicata alla chirurgia plastica. Di solito si operano fratture esposte, cheloidi, esiti di ustioni, deformità congenite. Le sale operatorie sono fornite e organizzate, tant’è che sono stati effettuati interventi quali ricostruzioni microchirurgiche, dalla dott.ssa Garusi, ricostruzioni in due tempi con l’uso di espansori cutanei, correzioni di labiopalatoschisi, interventi su paraplegici, ecc. L’ultima settimana, lo specializzando viene nuovamente lasciato da solo e si dedica ai controlli; tuttavia è possibile continuare ad operare, con l’autorizzazione del dott. Philippe. La vita in ospedale scorre in modo semplice. Può capitare di passare un pomerggio stesi al sole, come di correre fino a sera. La comunicazione con i pazienti non è difficile, visto che l’inglese è la lingua ufficiale e, anche se molte persone parlano solo swahili, le infermiere sono sempre disponibili a fare da interprete. Il lavoro c’è e le cose da fare abbondano, tra medicazioni in reparto e chiamate al casualty. Infine ogni settimana al lunedì e giovedì pomeriggio sono previste lezioni ed ECM a cui partecipano studenti e tirocinanti. Non è sempre facile lavorare in quel contesto e sicuramente bisogna fare i conti con inevitabili incomprensioni e problemi. Può capitare di trovare un paziente, operato il giorno precedente, disteso sull’erba a prendere il sole, oppure un altro a cui viene rifatta la medicazione in modo del tutto improprio. Gli orari della sala operatoria sono del tutto indicativi e alle volte si è costretti ad aspettare minuti od ore che un paziente venga portato dal reparto. La strada giusta è quella di non stancarsi di ripetere sempre tutto, senza mai arrabbiarsi o alzare la voce, capire che si è a casa loro e che solo portando dei risultati evidenti li si può convincere a migliorare il loro modo di lavorare, peraltro già di buon livello.

 

Sono stata a Taiwan tra settembre e dicembre 2016 per tre mesi, tempo massimo per restare nel Paese senza bisogno di alcun visto. Non c’è bisogno di motivare la scelta della destinazione se sei interessato alla microchirurgia, basta il nome di Fu-Chan Wei e di tutti gli altri professori del reparto. Per qualsiasi info la segretaria del reparto, sig.na Wendy, è disponibilissima e risponde prontamente alle mail (micro.cgmh@gmail.com). Ho scelto di soggiornare tutti i tre mesi nel dormitorio dell’ospedale dedicato agli studenti. Bisogna sapersi molto adattare a un concetto di ordine e convivenza molto distante dal nostro, ma il confrontarsi ogni momento con colleghi provenienti da tutto il mondo ripaga di tutto.
L’esperienza in sala operatoria è indescrivibile: ogni giorno 5 sale dedicate alla microchirurgia con lembi liberi di ogni tipo. Tre volte la settimana meeting al mattino con conferenze di esperti provenienti da tutto il mondo. Consiglio l’esperienza sotto ogni punto di vista!

V anno Scuola di Specializzazione dell’Università degli Studi di Milano

Ho preso contatti mail con Sinikka Suominen (Sinikka.Suominen@hus.fi) – Referente di Microchirurgia del Reparto di Chirurgia Plastica di Helsinki quasi un anno prima rispetto alla data di partenza che mi ero prefigurata. Ho avuto occasione di incontrare direttamente Sinikka al congresso SIM 2016 a Torino e di confermare quindi il mio periodo presso il suo reparto.

La mia richiesta è stata come Visitor per 7 mesi (giugno-dicembre). Non mi sono stati richiesti documenti in particolare, nonostante avessi provveduto all’estensione della polizza infortuni e RC, come indicatomi dall’Università.

L’ospedale di Helsinki è suddiviso in diverse strutture con diverse aree di competenza: Töölö hospital: sede centrale. Aree di competenza: microchirurgica, ricostruttiva mammaria, linfedemi, testa collo, oncologia cutanea, ulcere, esiti traumi aa inferiore, sarcomi. Tutor di riferimento: Sinikka Suominen (Primario: Hannu Kuokkanen) Meilahti hospital (20 minuti a piedi dal precedente): ospedale pediatrico. Aree di competenza: cleft palate e craniostenosi. Tutor di riferimento: Junnu Leikola (Dep. Head) Breast unit (15 minuti di tram dalla sede centrale): ospedale oncologico. Aree di competenza: demolitiva oncologica, oncoplastica, ricostruzione con protesi. Tutor di riferimento: Marjut Leidenius (Dep. Head)/ Hanna Ihalainen Jorvi hospital (loc. Espoo: 45 minuti di autobus dalla città): burn unit. Aree di competenza: chir plastica generale e formazione, grandi ustionati. Tutor di riferimento: Jyrky Vuola (Dep. Head Burn Unit)/ Tiina Jahkola.

Io ho avuto il piacere di girare tutte le strutture ma è possibile costruirsi il proprio percorso personale.

Ho apprezzato la grandissima disponibilità all’insegnamento, priva delle formalità a cui siamo abituati.

Ho avuto libera possibilità di assistere a interventi ma non moltissima possibilità di operare direttamente (liposuzioni, lipofilling, cartilage grafting, suture) – avendo fatto richiesta come visitor ed essendo l’attività già ben organizzata e strutturata.

Ho alloggiato alle Töölö Towers- struttura riservata ai ricercatori e convenzionata con Università.

Sono entusiasta di quest’esperienza e la consiglierei veramente a tutti (nonostante la non fittissima attività chirurgica diretta)!

IV anno Scuola di Specializzazione dell’Università degli Studi di Milano. 

Il primo consiglio per la mia esperienza a Londra è il muoversi il prima possibile e prendere dei contatti, possibilmente dopo aver capito che periodo si riesce a trascorrere all’estero.

Io personalmente non sapevo quanti mesi sarei riuscita a trascorrere fuori dall’Italia quando ho preso contatti con Mr. S. Ghali, senior consultant presso il Royal Free Hospital (RFH) a Londra, ma per non perdere tempo l’ho contattato circa 15 mesi prima organizzando poi un incontro a Londra per presentarmi e chiedergli le opzioni che avrei potuto avere.

Se le intenzioni sono quelle di eseguire all’estero un vero periodo di formazione e quindi iniziare una fellowship nel Regno Unito le procedure burocratiche abbondano ed è necessario muoversi almeno un anno prima avendo a disposizione almeno 6 mesi di permanenza. Per essere medico abilitato a Londra bisogna presentare il good standing valido di 3 mesi, un dettagliato curriculum vitae, IELTS con punteggio di media 7.5/9 e voto minimo 7/9, quindi procedere all’iscrizione al gmc che rilascia quindi il n di iscrizione previo pagamento della stessa, e successivamente iscriversi al NHS London (National Health Service). In questo sito trovate anche le varie offerte di lavoro e le possibili fellowship.

Nel mio caso, avendo a disposizione circa 75 giorni (ottobre-dicembre 2016), ho preferito intraprendere un periodo di observer.

Per quanto riguarda l’ospedale stesso dove andrete a frequentare vi richiederà sia da fellow sia da observer: cv, fotocopia autenticata del passaporto in corso di validità, esami del sangue recenti, test HIV, HCV, vaccinazioni eseguite, visita cardiologica con ECG, test mantoux recente e autocertificazione di un assicurazione in vostro possesso. Questi documenti passeranno poi alle risorse umane che vi daranno riscontro almeno dopo 2 mesi. In caso di fellowship, dovrete organizzare un ID check senza il quale non vi faranno firmare il contratto. Ogni possibile intoppo ritarda il vostro inizio in ospedale di svariati giorni.

Nel frattempo, durante una settimana di vacanza a febbraio 2016, ho seguito nella sua attività chirurgica un altro chirurgo plastico che ha scelto di eseguire solo private practise: Mr Mallucci. Avevo preso precedentemente contatti con lui tramite mail e successivamente ho potuto conoscerlo personalmente al congresso SICPRE in Milano.

Appena arrivata a Londra e in attesa di un riscontro dal RFH, ho nuovamente contattato Mr Mallucci per seguirlo nella sua attività chirurgica iniziando praticamente dal giorno dopo. A sua attività consiste in attività chirurgica ogni martedì (day surgery) e ogni giovedì (interventi che richiedono una notte di ricovero) presso due differenti cliniche private. I restanti giorni fa attività ambulatoriale. Prevalentemente i suoi interventi riguardano il seno, quindi sia mastoplastiche additive sia mastoplastiche secondarie e revisioni chirurgiche, mastopessi e mastoplastiche riduttive.

Ho avuto modo di osservare anche lipectomie aspirative addome e arti inferiori, lipofilling, rinoplastiche e rinotip.

Nello stesso periodo ho avuto modo di osservare l’attività del Mr. B. Matti, chirurgo plastico che si occupa di rinoplastiche primarie e secondarie prevalentemente con accesso open, mastoplastiche additive, lifting temporali, cantopessi, lifting del volto, lifting del sopracciglio, blefaroplastiche con accesso transcongiuntivale e non solo. La sua attività chirurgica si concentrava il lunedì, il mercoledì e il giovedì presso una clinica privata e un ospedale privato convenzionato di Londra. Opera sempre e solo con la sua infermiera che lo aiuta come assistente o come secondo e solo raramente come strumentista, occupandosi però anche dei suoi impegni, di tutti i suoi ferri chirurgici e del follow-up dei pazienti coadiuvata dalle sue due segretarie.

Per quanto riguarda il RFH, seguivo Mr Ghali il lunedì e il venerdì durante la sua attività chirurgica. Ho potuto osservare interventi di ricostruzione mammaria con DIEP o con TRAM, ricostruzione mammaria con protesi, interventi di body contouring quali  torso e addominoplastiche, revisione chirurgiche di ricostruzione arti con ALT, impianto di espansori di Becker.Tutte le strutture ospedaliere sono raggiungibili tramite metropolitana e qualche centinaia di metri a piedi.Tutti e tre i professionisti con cui sono stata in contatto in questi mesi si sono dimostrati più che cordiali e cortesi, attenti a me in primis come persona e come chirurgo con cui potersi confrontare. Si preoccupavano che mi trovassi bene, che capissi i singoli passaggi e che mi fosse utile il tempo trascorso con loro, sempre pronti ad approfondire l’argomento trattato quel giorno.Essendo presente in qualità di observer non mi è stato possibile prendere parte alle operazioni ma solo guardarle, senza nessuna eccezione. Sulle regole sono molto ligi.Ho alloggiato nella city. Gli appartamenti a Londra sono molto cari e le references richieste dall’agenzia prevedono come prima cosa un bank account, national insurance number e possibilmente un indirizzo con lettera di referenze. Molto più facile cercare una stanza in affitto sui siti come zoopla o moveflat, anche se le stanze singole non sono economiche. In generale Londra è una città cara come stile e come qualità di vita.In conclusione, questa esperienza all’estero è stata  un’opportunità da cogliere al volo per allargare i propri orizzonti in differenti campi di chirurgia estetica e ricostruttiva. Riferimenti dell’esperienza a Londra: pat.mallucci@gmail.comProf. Matti Basim, basim@bm-plasticsurgery.com

Neospecialista dell’Università degli Studi di Milano

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