Venerdì 24 giugno 2022, nell’ambito delle iniziative per gli 800 anni dell’Università degli Studi di Padova, si è svolta la seconda edizione di Ginecare, evento fortemente voluto dal professor Franco Bassetto, direttore della UOC di Chirurgia Plastica di Padova e dal professor Roberto Tozzi chiamato pochi mesi fa a dirigere l’UOC di Ginecologia e Ostetricia padovana.
Multidisciplinarietà e collaborazione sono state le parole chiave della giornata come più volte sottolineato dai diversi specialisti invitati. Dermatologi, oncologi, radioterapisti, ginecologi, chirurghi generali e chirurghi plastici si sono confrontati sui differenti aspetti della patologia vulvare e della sua gestione della stessa dando vita ad un dibattito vivace e stimolante.
La prima sessione ha affrontato inizialmente le patologie vulvari prettamente di carattere dermatologico dalla diagnosi al trattamento con particolare focus sul lichen sclerosus. Questa condizione, seppur poco frequente, risulta gravemente invalidante nelle forme più aggressive e meritevole di gestione in centri ad elevata specialità. Questa prima parte si è conclusa con un excursus sulla patologia oncologica dalla classificazione delle lesioni preneoplastiche vulvari fino al carcinoma invasivo.
Nella seconda sessione la discussione si è concentrata, invece, sull’evoluzione dell’approccio chirurgico: dalla demolizione alla ricostruzione di una sede anatomica di così difficile approccio. Negli anni si è passati da un approccio estremamente di debulking ad una chirurgia sempre più “tailored”, mantenendo, al contempo, la radicalità oncologica. Questi cambiamenti hanno conseguentemente coinvolto anche la figura del chirurgo plastico ricostruttore, il quale ha dovuto affinare le sue armi per poter soddisfare le aspettative estetiche e funzionali del paziente. Questo processo è partito dalla base: sono stati effettuati studi anatomici sempre più accurati della sede chirurgica interessata per trovare nuove soluzioni.
In particolare, si è evidenziato uno shift verso l’utilizzo di lembi cutanei e fasciocutanei perforanti (V-Y, lotus flap…) rispetto ai più tradizionali lembi muscolari. Questi ultimi, come ha ben evidenziato il professor Bassetto nella sua presentazione, rimangono valide alternative nei casi più complessi. Al termine di questa sessione chirurgica, dopo un interessante dibattito multidisciplinare, è emersa la crescente necessità di definire nell’ampio parterre di opzioni percorribili, un algoritmo che possa guidare il chirurgo plastico nella scelta. Nell’ambito del trattamento, è stato anche ben spiegato il ruolo della chemioterapia nella malattia localmente avanzata, con un focus particolare circa le nuove terapie immunologiche, e la radioterapia adiuvante, fondamentale sia nella gestione del tumore primitivo che nelle metastasi linfonodali e a distanza.
Nel pomeriggio interessante esposizione delle nuove metodiche di trattamento: dal laser per la biostimolazione vulvo-vaginale al PRP e lipofilling utilizzati da soli o in combinazione per l’atrofia vulvare con risultati assai promettenti. L’ultima sessione si è concentrata sulla medicina e la chirurgia estetica sia per la cura dell’aging vulvare sia per gli esiti della chirurgia post-bariatrica. Particolare interesse ha suscitato la relazione sulla ricostruzione dei genitali femminili nell’affermazione di genere, argomento che non trova ancora sufficiente spazio di dibattito in Italia, ma che rappresenta una realtà emergente a livello internazionale.
A conclusione del congresso si è tenuto il Summit Itinerante sulle Mutilazioni dei Genitali Femminili presso l’Aula Magna del Palazzo del Bo, sede storica dell’Università degli Studi di Padova. Ideato nel 2019 dalla dottoressa Stefania de Fazio, consigliere SICPRE e liason internazionale, il Summit è arrivato a Padova alla sua seconda edizione, dopo lo stop imposto dal Covid. L’evento è stato caratterizzato da un’ampia partecipazione della cittadinanza, che ha potuto assistere ad un dibattito fra diversi esperti del settore incentrato sugli aspetti sociali, sanitari, legali ed etici di questa ignobile pratica. In seguito ai flussi migratori e ai cambiamenti demografici, le esigenze ricostruttive che derivano da queste pratiche sono ormai una realtà evidente anche nel nostro Paese.
D.ssa Dalla Venezia Erica
specialista in Chirurgia Plastica presso l’Ospedale dell’Angelo-Mestre
D.ssa Scarabosio Anna
specializzanda Chirurgia Plastica presso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia-Udine.