Martedi 11 luglio è mancato a Dallas Jack Gunter. Pressoché tutti ne hanno sentito parlare e molti hanno avuto la fortuna quantomeno di vederlo e ascoltarlo.
Nel marzo scorso ho avuto l’onore di essere invitato nella Faculty del Dallas Rhinplasty Symposium e avrei tenuto molto a incontrarlo. L’avevo visto per la prima volta proprio in occasione dello stesso corso in un’edizione di molti anni prima e successivamente avevo studiato i suoi lavori e l’avevo ascoltato in molte occasioni. Rod Rohrich mi disse, proprio a marzo, che Jack sarebbe dovuto venire a cena, ma poi ciò non si realizzò perché non stava troppo bene quella sera, e questo ora si deve collocare tra i rimpianti e quelle cose che sarebbero potute essere.
Che dire di Jack Gunter? Jack Gunter è stato una di quelle figure che si possono definire autenticamente pionieri, o “maestri”, perché influenzano generazioni intere con la chiarezza del pensiero, la determinazione e la forza del carattere. In rinoplastica, le sue tecniche di ristrutturazione aperta, che un tempo erano rivoluzionarie, ora sono diventate diffuse e accettate in tutto il mondo , dopo la prima edizione del Dallas Rhinoplasty Symposium del 1980. Aveva un carattere forte, duro a volte, senza complimenti inutili, senz’altro un po’ texano, ma uno di quei caratteri in cui in fondo c’è sempre un senso dell’umorismo e un’attenzione forte all’insegnamento verso chi abbia voglia autentica di apprendere. Era senz’altro un perfezionista, come in fondo un maestro deve essere, nel senso che ricercava la perfezione conseguibile. È nota la sua frase “ Don’t leave the operating room until the nose looks as good as it can be”.
Il segno che Jack Gunter lascia nella comunità della chirurgia plastica internazionale e nel mondo della rinoplastica globale è un segno profondo e indelebile, che durerà nel tempo per generazioni a venire.
Past President SICPRE
President-Elect Rhinoplasty Society of Europe