Avvolti dalla splendida atmosfera della sala Oggioni (Centro congressi Giovanni XXIII della città di Bergamo) si è aperto il “Sixth Bergamo Open Rhinoplasty Course”, in scena dal 14-17 marzo 2018. Anche quest’anno, in occasione del suo decimo anniversario, l’evento ha battuto i suoi stessi record, con più di 550 partecipanti provenienti da oltre 60 Paesi. Si parte il 14 marzo con una giornata dedicata al meeting annuale della Società Europea di Rinoplastica dove si è dato spazio a numerose keynote lectures: molto interessante la lezione del dott. Sykes sull’analisi della profilo-plastica, sul trattamento della pre-maxilla e del mento, in particolare l’illustrazione dei criteri di scelta della tecnica operatoria di mento-plastica. In base all’entità di avanzamento, Sykes opta per una tecnica meno invasiva quale la lipostruttura, fino alla classica osteotomia per correzioni più importanti. A seguire il dott. Raffini ha presentato la propria casistica, particolarmente ampia anche in confronto alla letteratura di riferimento e la sua flow chart nella chirurgia ortognatica associata a rinoplastica. È stato infatti possibile osservare come il cambiamento globale del volto determinato dalla chirurgia ortognatica valorizzi la rinoplastica stessa. Infine ha fatto molto discutere la presentazione del prof. I. Saban su una vecchia tecnica del prof. Cottle riproposta e ora molto di moda ‘Push-down e Let-down’ per la riduzione del dorso preservando l’integrità strutturale della K-Stone. Di certo questa tecnica presentata con risvolto anatomico-funzionale dal professore, risulta difficoltosa nell’esecuzione e con una curva di apprendimento lunga. Nei tre giorni (15-17 marzo) si è svolto il corso di rinoplastica open dove si sono alternati grandi nomi tra i relatori come Rohrich, Daniel, Gubisch, Toriumi, Ghavami, Cerkes, Cobo e Apaydin. Infine il 18 marzo dissezione su cadavere presso l’ospedale San Raffaele di Milano. Si inizia alle prime luci del mattino e si termina in prima serata, alle volte anche in tarda serata per i più “coraggiosi”. Il corso di rinoplastica è stato caratterizzato da relazioni di carattere pratico (’the essentials’) sulla rinoplastica open (sia primaria sia secondaria) e in particolare sullo studio pre operatorio del paziente, sull’analisi anatomica della piramide nasale, per poi passare in rassegna i diversi step operatori correlati al difetto da correggere. Da citare sicuramente la lezione del prof Daniel sui nuovi concetti dell’anatomia del naso e sulle sue implicazioni chirurgiche. Daniel ha evidenziato l’importanza dei legamenti di supporto del naso e dell’importanza nel preservarli e ricostituirli durante la chirurgia. Altra sessione da ricordare è quella dedicata alle osteotomie dove il piezosurgery prende sempre più campo come strumento sicuro e affidabile per il rimodellamento delle ossa nasali. Linea comune di quasi tutti gli autori è quella di strutturare la punta proprio per vincere quella retrazione cicatriziale non sempre controllabile. In una delle boxing-ring, in cui gli autori si confrontavano sui pro e contro nelle diverse tecniche chirurgiche, sono emersi tutti i pro e contro sull’utilizzo di septal estension graft vs strut graft vs tongue in groove. Infine, sono stati molto interessanti gli hot topics sul malposizionamento delle crus laterali, dall’analisi clinica alle implicazioni anche funzionali fino alle possibilità chirurgiche per la correzione. Diversi autori hanno presentato le loro opzioni chirurgiche di trasposizione con o senza l’ausilio di innesti quali l’alar rim graft o il più solido alar strut graft fino alla stabilizzazione della crus laterale, sfruttando la cartilagine alare stessa con l’alar turn-in flap. Da segnalare anche la sessione dedicata alla rinoplastica medica e in particolare la dettagliata analisi dell’anatomia vascolare eseguita dal dott Ingallina e le sue implicazioni in ambito iniettivo. Numerose sono state le Masterclass (18) proposte dal programma. Particolarmente interessante la lezione del prof. Rorhrich che è stata molto didattica e rivolta a un pubblico meno esperto. In un’ora è riuscito ad evidenziare tutti gli aspetti di una rinoplastica primaria con tecnica open a partire dall’analisi del caso fino alla gestione del post operatorio. In particolare ha presentato differenti flow charts per i vari step chirurgici sul modello degli Special Topic del PRS. Altra masterclass da segnalare è stata la lezione del prof Dean Toriumi, il quale ha ripercorso la sua esperienza trentennale nella rinoplastica strutturale. Sicuramente ciò che più ci ha colpito è stata la sua capacità di ricreare il tripode sfruttando diversi elementi cartilaginei a sua disposizione, siano essi setto, cartilagine auricolare o cartilagine costale. Concludendo il corso è stato un’ottima opportunità formativa, ha permesso ai discenti di crearsi un proprio percorso formativo personalizzato, grazie alla suddivisione delle sessioni in livelli di difficoltà facilmente identificabili con colori differenti. Innovativa la possibilità data al pubblico di interagire con i relatori tramite l’applicazione “pigeonhole” che ha permesso anche ai più timidi di poter fare domande riducendo notevolmente i tempi morti. Tutto si è svolto in maniera impeccabile con una cura straordinaria per i dettagli. Un ringraziamento particolare va al prof. Robotti (presidente del congresso; co-presidente pro. Riccardo Mazzola) che è riuscito a organizzare uno dei corsi di più alto livello al mondo, richiamando i massimi esperti mondiali in Italia. ll congresso, grazie anche al vasto numero di esperti, è luogo di incontro tra colleghi provenienti da tutto il mondo e offre la possibilità di condividere esperienze professionali e formative. Un ringraziamento particolare va infine alla SICPRE e al PSG per la straordinaria occasione che ci ha riservato.
Al Sixth Bergamo Open Rhinoplasty Course i più famosi specialisti mondiali
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