Il 28 marzo 2018 il Ministero della Salute ha aggiornato il database dei casi di ALCL-BIA, dall’inglese Anaplastic Large Cell Lymphoma Breast Implant Associated.
“Attualmente – si legge nella pagina del Ministero – a fronte di oltre 10 milioni di protesi mammarie impiantate, il numero di casi di BIA-ALCL resta estremamente basso e non offre dati statisticamente significativi che possano mettere in correlazione l’impianto con l’insorgenza di questa nuova patologia. La mancata significatività dell’esiguo numero di casi riportati in letteratura scientifica, non può tuttavia esimere dal continuare a studiare questa patologia emergente al fine di definire meglio la reale frequenza, cause, aspetti clinici, decorso, prognosi e trattamento.
È per tale ragione che il Ministero della salute, insieme alle autorità competenti degli altri stati membri, è parte di una Task-Force volta a monitorare continuamente il numero di nuovi casi in Europa. Le informazioni cliniche relative ad ogni singolo caso vengono raccolte secondo criteri univoci e standardizzati.
Ad oggi sono stati notificati 177 casi alle rispettive Autorità Competenti Europee”.
Per quanto riguarda l’Italia, il database ministeriale registra ad oggi 30 casi.
Praticamente contemporaneo anche l’aggiornamento dell’autorità americana Food and Drug Administration, con un numero totale di 414 casi. In base agli studi presenti in letteratura, l’FDA dichiara che le donne con protesi testurizzate corrono un rischio di contrarre l’ALCL-BIA compreso tra 1 : 3.817 e 1 : 30.000.
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