È il professor Enrico Robotti il tutor di “La rinoplastica open primaria: tecnica e vantaggi pratici”, corso del Programma di Formazione Permanente PFP in calendario il 6 aprile a Bergamo.
Il corso si propone di evidenziare le peculiarità della rinosettoplastica aperta, analizzando gli aspetti salienti della tecnica: dall’approccio di tipo aperto al bilancio di deficit e dismorfismi cartilaginei ed ossei, con conseguente pianificazione e reintegro del materiale mancante (prelievo fasciale/settale), per passare al rimodellamento del dorso mediante le tecniche più moderne, e infine al rimodellamento della punta.
«Nel corso illustrerò in pratica, su due pazienti consecutivi, il perché la rinoplastica strutturale aperta oggi rappresenti per me lo stato dell’arte, consentendo risultati spesso ideali oltreché duraturi – spiega Robotti -.  “Strutturale” perché una rinosettoplastica oggi consente un editing ben prevedibile in simulazione e poi ottenibile in concreto della forma in base alla ristrutturazione della struttura ossea e cartilaginea sottoposta.  Questo comporta un mix di riduzione e di-ristrutturazione con innesti, che nella primaria sono di solito ottenibili dal setto.  “Aperta” perché l’approccio aperto consente indiscutibilmente precisione, accurata emostasi e ampio menù di manovra, per la semplice ragione della visibilità completa».  Ampio spazio, come sempre, è dato alla discussione interattiva tra relatore e partecipanti.

(27 marzo 2017)

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