Recentemente sono emerse alcune problematiche relative alle protesi mammarie, discusse sia a livello scientifico internazionale, sia a livello di opinione pubblica.

Pur considerando che l’esperienza sperimentale e clinica di alcuni decenni ha portato indubbiamente a progressivi miglioramenti degli impianti e che le protesi mammarie, sulla base dei dati presenti in letteratura, sono generalmente considerate sicure, sono emersi alcuni effetti collaterali rari, ma gravi, che è importante conoscere e considerare nella pratica clinica quotidiana e nei rapporti con le donne portatrici di impianti mammari

Il riferimento, in particolare, è al linfoma anaplastico a cellule giganti associato ad impianti mammari, all’ASIA syndrome e alla BII (Breast Implant Illness).

Per quanto riguarda il linfoma anaplastico a cellule giganti, i documenti che è importante conoscere sono: quanto pubblicato nel dicembre 2018 nel sito del Ministero della Salute; l’articolo del Prof. Santanelli; la consensus conference sulla diagnosi e trattamento pubblicata da Clemens e Horwitz nel 2017.

Per quanto riguarda ASIA Syndrome e Breast Implant Illness, le pubblicazioni sono relativamente poche e i dati non ancora esaustivi. Si tratta di quadri clinici caratterizzati da sintomi aspecifici quali affaticamento generalizzato, dolori articolari e muscolari che verrebbero messi in relazione con gli impianti mammari. I quadri clinici migliorano in una certa percentuale di casi dopo la rimozione delle protesi. Le malattie di tipo autoimmune erano già state in passato messe in correlazione con le protesi mammarie, ma studi specifici avevano escluso correlazioni in questo senso. Allo stato attuale delle conoscenze, i dati a nostra disposizione non sono tali da poter dare delle risposte sicure e bisogna attendere studi specifici al riguardo.

Le Società internazionali con le quali la SICPRE è confederata, in particolare ICOPLAST (International Confederation of Plastic Surgery Societies) e EASAPS (European Association Societies Aesthetic Plastic Surgery) o gemellata, come ASPS (American Society of Plastic Surgeons) hanno riassunto la situazione in modo piuttosto chiaro e condivisibile.

Clicca in corrispondenza del nome della Società per leggere l’informativa diramata dall’ASPS,dall’ICOPLAST,dall’EASAPS.

Al momento, anche sulla base di quanto scritto da queste Associazioni e Società Internazionali, si possono trarre queste conclusioni:

  • Le protesi mammarie sono sicure, anche se possono avere, seppur molto raramente, con percentuali al momento difficili da stabilire, effetti collaterali gravi.
  • Le donne che presentano questi effetti collaterali devono essere prese in carico in modo coscienzoso secondo le indicazioni Ministeriali e i protocolli di diagnosi e trattamento internazionali.
  • I segni clinici, le modalità diagnostiche e i protocolli di trattamento di ALCL associato ad impianti mammari devono essere ben conosciuti dal chirurgo plastico.
  • ALCL associato ad impianti mammari è malattia molto rara e curabile.
  • Ulteriori studi e valutazioni devono essere realizzati relativamente all’ipotetica relazione fra impiati mammari e malattie autoimmuni ed altri quadri clinici come ASIA Syndrome e Breast Implant Illness (BII).
  • I casi di ALCL associato ad impianti mammari, ASIA Syndrome e BII devono essere segnalati come da indicazioni ministeriali.
  • Le donne che vengono sottoposte a intervento di inserimento di protesi mammarie devono, alla luce dei dati più recenti, essere informate relativamente a questi effetti collaterali.

 

Daniele Fasano, 19 dicembre 2018

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